Operazione De Bello Gallico: eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Mario Chindemi per l’omicidio di Fortunata Fortugno e il tentato omicidio di Demetrio Logiudice, avvenuti a Reggio Calabria la sera del 16 marzo 2018
Nella giornata del 21 maggio u.s, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria – a conclusione di un secondo segmento di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri – hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere emessa, per l’omicidio di Fortunata Fortugno e il tentato omicidio di Demetrio Logiudice avvenuti all’interno del Torrente Gallico (RC) il 16.3.2018, a carico di Mario Chindemi classe 1968, sottoposto a fermo di indiziato di delitto il 4.7.2018, per altri gravi reati, nell’ambito dell’Operazione De Bello Gallico.
In occasione dell’esecuzione del suddetto fermo di indiziato di delitto – emesso nel mese di luglio 2018 dalla D.D.A. di Reggio Calabria a carico di Paolo Chindemi, Mario Chindemi, Ettore Bilardi e Santo Pellegrino, in quanto gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, porto e detenzione di armi da fuoco e altri delitti aggravati dalle modalità mafiose, e a carico del solo Paolo Chindemi in quanto gravemente indiziato dell’omicidio di Fortunata Fortugno e del tentato omicidio di Demetrio Logiudice – i tecnici del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, in ausilio agli investigatori della Squadra Mobile, prelevavano le impronte (anche palmari) dei suddetti indagati, per confrontarle successivamente con un’impronta rinvenuta sullo sportello posteriore destro dell’autovettura Volkswagen Touareg di Demetrio Logiudice, a bordo della quale, sul sedile posteriore, si trovavano le vittime al momento dell’agguato.
La comparazione delle impronte consentiva di accertare che quella papillare (palmare) rinvenuta sul Touareg in occasione del compimento dell’azione delittuosa del 16.3.2018, corrispondeva all’impronta della mano sinistra di Mario Chindemi, zio di Paolo Chindemi, sicché doveva dedursi che anch’egli era presente, assieme al nipote Paolo, al momento dell’agguato all’interno del Torrente di Gallico.
Come si ricorderà, a fare luce sull’efferato delitto di sangue fu la Squadra Mobile reggina, sotto le direttive dei Sostituti Procuratori Walter Ignazitto e Diego Capece Minutolo della D.D.A. di Reggio Calabria, attraverso la minuziosa analisi di un’imponente mole di immagini acquisite, nei giorni immediatamente successivi al duplice delitto, dagli impianti di videosorveglianza – per centinaia di ore di filmati passati letteralmente sotto la lente dagli inquirenti – e i riscontri ottenuti dai servizi di osservazione e controllo del territorio che consentivano agli investigatori della Sezione Omicidi non solo di ricostruire le fasi dell’incontro delle vittime, ma anche di individuare nell’Audi Sportback, in uso a Paolo Chindemi, l’autovettura utilizzata dal killer la sera del 16 marzo 2018, per compiere prima il sopralluogo e subito dopo l’agguato in cui Fortunata Fortugno fu colpita a morte e Demetrio Logiudice fu gravemente ferito.
Molteplici attività tecniche di intercettazione ambientale e veicolare disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria consentivano agli investigatori della Polizia di Stato di raccogliere ulteriori e pregnanti elementi che, in combinazione con quelli già acquisiti dagli impianti di videosorveglianza con riferimento al mezzo utilizzato dal killer per compiere l’agguato, andavano a comporre un quadro indiziario grave, preciso e concordante a carico di Paolo Chindemi.
L’impronta di Mario Chindemi, lasciata sullo sportello posteriore sinistro del Touareg di Demetrio Logiudice, conduceva da subito gli investigatori a svolgere un nuovo e più approfondito esame dei numerosissimi video relativi alle sera del 16.3.2018, al fine di accertare se vi fosse qualcuno sui sedili posteriori dell’Audi A3 di Paolo Chindemi. All’esito dell’accurata analisi il 19 luglio 2018 veniva isolato un fotogramma relativo alle fasi poco prima dell’agguato dal quale si notava una sagoma sul sedile posteriore lato sinistro, dietro il conducente.
Le nuove emergenze investigative, non solo si incastravano perfettamente nel quadro indiziario posto a sostegno del fermo eseguito il 4 luglio con l’Operazione De Bello Gallico, ma consentivano di attribuire ancora maggiore valenza e convergenza a tutti gli elementi emersi nel corso delle indagini.
Alcuni mesi dopo l’esecuzione della suindicata operazione di polizia, nel corso delle dichiarazioni rese agli inquirenti, Mario Chindemi ammetteva di essere stato presente sul luogo del duplice fatto di sangue il 16.3.2018 e di averne preso parte.
Le faticose indagini condotte anche dopo l’esecuzione del fermo di indiziato di delitto nel mese di luglio 2018, portavano nella giornata di ieri il G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria a disporre, su conforme richiesta della D.D.A. della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, l’applicazione della custodia cautelare in carcere a carico di Mario Chindemi, in relazione all’omicidio di Fortunata Fortugno, al tentato omicidio di Demetrio Logiudice e alla detenzione e porto in luogo pubblico della pistola a tamburo con cui venivano posti in essere i fatti di sangue.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita a carico di Mario Chindemi nella giornata del 21.5.2019, nel carcere dove è detenuto.