Reggio Calabria, l’arrivo in Questura del latitante Domenico Crea: deve scontare 21 anni di carcere per reati di ‘Ndrangheta
Alle prime luci dell’alba di oggi, Venerdì 2 Agosto 2019, gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Reggio Calabria, supportati da personale del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e della Squadra Mobile di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto in una villa di Santa Domenica di Ricadi, sulla Costa degli Dei, tra Capo Vaticano e Tropea, il latitante Domenico Crea, nato a Cinquefrondi (RC) il 4 maggio 1982, capo della consorteria mafiosa operante a Rizziconi e zone limitrofe, collegata ed imparentata con la potente famiglia Alvaro di Sinopoli, latitante dal 2015 quando venne colpito da misura cautelare per i reati di associazione mafiosa, estorsione ed altro a seguito di sentenza di condanna in primo grado a 15 anni di reclusione emessa dal Tribunale di Palmi.
Da quella data il Domenico Crea è stato colpito da numerosi provvedimenti restrittivi per associazione mafiosa ed estorsione ed è stato condannato in via definitiva, il 4 aprile 2019, ad anni 21 di reclusione.
L’indagine volta alla cattura del latitante è stata avviata dalla Squadra Mobile oltre tre anni orsono con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo e sotto la direzione della Procura della Repubblica DDA di Reggio Calabria ed è stata intensificata a seguito della cattura del fratello di Domenico, Giuseppe, avvenuta ad opera della Squadra Mobile di Reggio Calabria il 29 gennaio 2016, a seguito del quale Domenico Crea ha assunto il ruolo di capo indiscusso della consorteria criminale di Rizziconi.
Nella serata di ieri, a seguito di servizi di osservazione supportati da strumentazione tecnologica altamente sofisticata, si è avuta la certezza della presenza del latitante all’interno di una villetta in Santa Domenica dove è stato tratto in arresto nella prima mattinata odierna. Il latitante era in compagnia della moglie e delle due figlie minori ed è stato trovato in possesso di 5.000 euro in contanti. Al vaglio la posizione di due coniugi proprietari dell’immobile messo a disposizione della famiglia del latitante.
Salvini: “Crea era l’ultimo latitante importante che era rimasto in Calabria”
“Polizia e Carabinieri alla grande contro la ‘ndrangheta, arrestato l’ultimo latitante importante rimasto in Calabria e altri sette criminali per estorsioni tramite incendi, minacce e violenza: la giornata comincia molto bene” . Il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta così l’arresto di Domenico Crea e l’operazione contro gli affiliati della cosca Cordì.