A Reggio Calabria si festeggia lo Sport, ma non mancano le proteste: “oggi è giornata di facciata, dove ci alleniamo?” | FOTO e VIDEO

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  • Giornata dello Sport Reggio Calabria
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
  • Protesta società sportiva Elio Sozzi giornata dello sport reggio calabria
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StrettoWeb

Oggi a Reggio Calabria si celebra la Giornata dello Sport, ma c’è anche chi ha deciso di protestare: “non c’è nulla da festeggiare, è una parata di facciata. Esprimiamo disagio per il diritto allo sport negato, il Palloncino ormai è diventato punto di accoglienza. Ma i migranti non c’entrano nulla…” Foto e i video interviste dell’evento e della protesta

Una mattinata particolare, una Giornata dello Sport surreale. Giornata dello Sport che si celebra oggi, 5 giugno 2022, a Reggio Calabria, in una città in cui però proprio in questo periodo si fa fatica a praticare attività sportiva. Nella mattinata di grande partecipazione all’Arena, in pieno centro, con società sportive e tantissimi ragazzi e bambini, c’è infatti spazio anche per le proteste di chi si vede negato il diritto allo sport in nome di altre necessità, come ad esempio l’emergenza migranti.

Negli ultimi giorni su queste pagine abbiamo raccontato le difficoltà delle associazioni sportive nello sgombrare in fretta e furia le varie strutture, tra cui Palloncino e Scatolone, per ospitare i poveri migranti provenienti in massa in città e in provincia in queste settimane. “Il diritto allo sport non può essere leso dal diritto all’accoglienza”, o ancora “Il diritto allo sport non può essere un’emergenza”, è il contenuto dei due striscioni esposti in Via Marina da parte della Società Sportiva Elio Sozzi, che fa seguito alla lettera pubblicata da noi questa mattina e proveniente da un’altra dirigente sportiva, Romana Pirillo. “Oggi noi non siamo venuti a festeggiare, ma a dichiarare il nostro disagio – rivela a StrettoWeb l’allenatore della Pallavolo Elio Sozzi, Stefania Laurenda – E’ più o meno un anno che il Palloncino è preso come punto di accoglienza, non abbiamo uno spazio sicuro dove allenarci. Non abbiamo nulla di cui festeggiare, oggi. Il diritto allo sport non deve essere appoggiato da una parata di facciata, perché questa è oggi, una parata di facciata. Ci sono ancora i lettini, dove ci alleniamo noi? I migranti non c’entrano niente, qui c’entrano le istituzioni. Cosa chiediamo a loro? Di risolvere il problema. Aizziamo il razzismo e l’intolleranza umana in questo modo, ma io domani mi voglio allenare”.

Giornata dello Sport a Reggio Calabria, Pallavolo Sozzi protesta: “non c’è niente da festeggiare” | VIDEO

Un gran peccato, lo si deve ammettere. Senza problemi e pensieri di questo tipo, infatti, a Reggio Calabria oggi si sarebbe potuta celebrare una giornata in totale spensieratezza e voglia di fare sport. Al netto delle (giustificabilissime) proteste delle società sportive, comunque, c’è stato spazio per l’evento, aperto dalla Virtus Reggio e proseguito poi con altri sport e altre società, come è possibile vedere dalla gallery di immagini a corredo dell’articolo e dai video. Nonostante il caldo, infatti, tanta gente è accorsa all’evento, piazzandosi sui gradoni dell’arena per assistere allo spettacolo, con lo sfondo del bellissimo mare dello Stretto in una fantastica domenica estiva.

Reggio Calabria, la Virtus apre la Giornata dello Sport | VIDEO

Il comunicato integrale della Pallavolo Elio Sozzi: “esprimiamo sdegno e amarezza”

La nota integrale della Pallavolo Elio Sozzi, capofila delle società sportive che hanno deciso di protestare oggi, Giornata dello Sport a Reggio Calabria.

“La Polisportiva Elio Sozzi nella Giornata dello Sport Nazionale scende in campo solo per esprimere “sdegno e amarezza” . Celebrare la “ Giornata dello Sport”, in una città che non garantisce il diritto allo sport ci sembra ipocrita. La storicizzata mancanza di luoghi dove praticare attività sportiva, aggravata nell’ultimo anno dal continuo sequestro dell’unico impianto sportivo comunale adibito alla pallavolo e in emergenza assegnato all’accoglienza migranti, non è più tollerabile. La nostra assenza ha il valore della denuncia, affinché si possa fare sport ,senza dovere elemosinare quello che ci spetta. Siamo stanchi di operare in regime di continua precarietà a causa di un’impiantistica sportiva inesistente, incompleta o fatiscente, di palestre scolastiche chiuse o assegnate con bandi tardivi. In questi anni siamo stati costretti ad inventarci luoghi per svolgere l’attività istituzionale facendo salti mortali per portare avanti gli obiettivi prefissati .Purtroppo il trend della stagione 21/22 ha visto un ripetersi di sbarchi ed il conseguente sgombero per la pallavolo: a pagare sono quelle ragazze e quei ragazzi a cui raccontate favole da anni e a cui rinnovate le solite promesse per il futuro. Non abbiamo strumenti per fronteggiare questa situazione di assoluta precarietà: le comunicazioni, in base alle quali ci viene intimato di liberare il palloncino per lasciare lo spazio ai migranti, possono arrivare in qualsiasi momento e senza alcun preavviso, cosa che peraltro ci impedisce di recuperare materiali e attrezzature. “Lo sport ha una funzione sociale ed educativa” lo sentiamo ripetere ad ogni convegno o manifestazione e noi lo sappiamo bene perché questi sono i valori che ci spingono a continuare, ma se chi ha responsabilità politico-amministrativo non riesce a organizzare un’ accoglienza dei migranti degna e rispettosa della dignità umana, la soluzione non può essere che si calpesti il diritto alla pratica sportiva, anche perché questo alimenta un sentimento di divisione sociale ed intolleranza. Chiediamo pertanto al comune di Reggio Calabria di trovare una soluzione per garantire il diritto all’accoglienza senza dovere ledere il diritto allo sport”.

Federazione del Sociale USB – Reggio Calabria: “solidali con le associazioni sportive”

La Federazione del sociale USB di Reggio Calabria appoggia l’iniziativa delle società sportive che oggi hanno protestato. Di seguito il comunicato integrale.

“La Federazione del sociale USB di Reggio Calabria è solidale con le associazioni sportive che oggi hanno disertato le iniziative programmate per la Giornata dello Sport, denunciando ancora una volta la carenza di spazi per praticare attività sportiva. In una città dove l’impiantistica sportiva è ridotta al lumicino ed è difficile accedervi per le piccole associazioni e società sportive, ancora una volta l’emergenza sbarchi ha fatto sì che due strutture come il Palloncino e lo Scatolone, vitali per lo sport reggino, venissero trasformate in enormi dormitori”.

“Spogliare la chiesa per vestire la sacrestia non dovrebbe essere un principio ispiratore per nessuna istituzione, eppure sono diversi anni che su questo tema non vediamo che il ripetersi di questa logica. E più volte abbiamo denunciato l’utilizzo indegno di queste palestre, non certo idonee ad ospitare flussi di persone reduci da viaggi durissimi, di speranza sì ma troppo spesso anche di morte.
L’approdo di migranti nelle nostre coste è un fatto a cui ormai possiamo dire di esserci abituati, e allo stesso tempo sappiamo bene che si tratta di un fenomeno che durerà ancora a lungo, almeno fino a quando si continuerà a “impedire” il diritto alla mobilità delle persone, delegandolo nei fatti alle organizzazioni criminali”.

“Per questo sono anni che chiediamo risposte strutturali a dinamiche che sporadiche e imprevedibili non sono più da tempo, se mai lo sono state. Risposte che necessitano di programmazione e organizzazione, senza invece far pesare questa perenne improvvisazione a associazioni e società sportive, e a tutti gli sportivi grandi e piccoli cui viene negato quel diritto allo sport che oggi, nell’ambito della Giornata nazionale, si vorrebbe esaltare”.

“Ci auguriamo che al più presto chi di dovere trovi delle soluzioni reali, senza dover assistere ai soliti scaricabarile e rimpalli di responsabilità. Ce lo auguriamo per i nostri giovani, indifferentemente dal colore della loro pelle o dal paese dove sono nati, nella speranza che non rimangano inascoltate le voci di chi chiede diritti”.

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