Reggio Calabria, presentato il libro di Totò Cuffaro: “ecco la mia esperienza in carcere” | FOTO

  • Presentazione libro cuffaro reggio calabria (1)
    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Reggio Calabria: Totò Cuffaro nel suo libro intreccia la sua vicenda personale con la storia politica siciliana di questi decenni, specchio fedele della politica italiana

Questa sera, presso l’Hotel Palace Masoanri’s di Reggio Calabria, si è svolta la presentazione del Libro “L’uomo è un mendicante che crede di essere un Re“, scritto da Totò Cuffaro (presente solo in video a causa del Covid), già senatore, più volte deputato regionale e presidente della Regione Sicilia, in carcere per 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. In questo libro scritto letteralmente in prigione, Cuffaro intreccia la sua vicenda personale con la storia politica siciliana di questi decenni. Nell’inferno quotidiano del carcere, un uomo che è stato potentissimo nella sua isola e fuori, ripercorre la sua carriera politica, i meccanismi del potere, gli errori compiuti, la sua vicenda giudiziaria, la gogna mediatica che lo ha visto additato a simbolo della politica collusa. Ha moderato la giornalista Simona Tripodi, l’introduzione è stata curata da Antonio Malara, il quale ha iniziato con un saluto ad Alessio Cimino, presente in sala, ma impossibilitato a parlare per problemi di salute, ed al Prof. Pietro Praticò e Gaspare Riserbato, assenti per questioni personali; ha, quindi, spiegato le finalità dell’iniziativa volte a dare spazio ad una tematica spesso poco trattata, come la riabilitazione post carcere, la situazione delle carceri italiane ed invitando ad una reunion dell’area Moderata. Alla presentazione presente anche Rocco Femia, già sindaco di Marina di Gioiosa Jonica, in carcere per 5 anni da innocente per associazione mafiosa, prosciolto dopo un calvario di 11 anni. L’Arch. Alberto Gioffrè nel suo intervento ha ricordato anche il caso di Enzo Tortora. Fra i presenti in sala sono anche spiccati alcuni personaggi importanti, consiglieri comunali, ex consiglieri comunali ed ex consiglieri regionali.

“Cinque anni di galera non sono né pochi né facili da affrontare e superare -rimarca Cuffaro- oggi posso dire di avercela fatta, ma vi assicuro, mi è costato tanto. Ho lottato contro i duri fortilizi del carcere e contro gli assurdi rancori di certa parte della politica e non solo di essa, che non hanno mai smesso di insidiare il mio corpo e la mia mente. Per non soccombere ho utilizzato le armi del pensiero, dell’amicizia, della fiducia, del rispetto per le Istituzioni, della speranza, dell’amore e della Fede. Non mi sono mai perso d’animo anche se ho avuto tanta paura e ho sofferto tanto. In questi 1780 giorni trascorsi in una cella, ho letto, studiato, scritto e pregato, e più il tempo passava più capivo, giorno dopo giorno, che le sbarre della mia prigione cedevano alla mia resistenza e alla mia ostinata voglia di vivere; sino a vedere il carcere diventare inquieto e confuso di fronte alla mia volontà, sino a vederlo rassegnarsi e persino a diventare fecondo. Oggi posso dire: ho vinto! Non era scontato che ci riuscissi. Voglio dirvi che in questa vittoria, tanto importante per me e la mia famiglia, c’è il contributo di voi che leggendo i miei libri mi siete vicini e mi avete fatto sentire utile ai miei compagni detenuti. Le cose che ho scritto non sono fuori di me e neppure diverse e sono servite a resistere: in carcere scrivere mi ha fatto vivere”, sottolinea Cuffaro.

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